A cura di Gioacchino la Greca
Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi
(1600 o 1609)
Olio su tela
(268-197)
di Michelangelo Merisi
da Caravaggio (1571-1611)
L'opera
trafugata dall'oratorio di S. Lorenzo a Palermo, apparteneva ai francescani
dei quali il Merisi fu ospite rifugiato prima di
salpare per Napoli, dalla sua fuga dall'isola di Malta. È un classico
presepe, forse in onore del santo che lo ha inventato, S. Francesco d'Assisi,
presente assieme a S. Lorenzo a ricordare i committenti. L'ambientazione richiama
lo stile pauperistico dei francescani, a cui la
Chiesa raccomandava di ispirarsi nel suo ennesimo tentativo, malriuscito come
tanti altri, di rinnovamento spirituale. Tutto lo spazio a disposizione della
tela è occupato dai personaggi in circolo ovale, con la vergine del parto al
centro della composizione e il bambino deposto, quasi abbandonato ai suoi
piedi, cullato dallo sguardo della madre, ma segnato da una intangibile
distanza che ne marca la natura divina e trascendente. La luce che piomba
dall'alto, come l'angelo annunciante arditamente sospeso, miracolo vivente di
acrobazia celeste, illumina dal retro la canizie di un aitante Giuseppe che
veste una verde casacca e sembra intrattenere un dimesso pastore. L'orante
Francesco d'Assisi e dall'altro lato S. Lorenzo chiudono il cerchio, con gli
immancabili animali da stalla che emergono dai semitoni coloristici della
composizione. Possiamo non avere rimpianti per non poter più rimirare questo
capolavoro dal vivo, perchè trafugato da una criminalità colta quanto
assassina? L'unica preghiera è quella che non sia andata distrutta, per il
resto possa chiunque la possiede garantirne l'integrità affinché anche pochi
fortunati possano goderne nel futuro. |
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