A cura di Gioacchino la Greca
Assunta
(1516-1518)
Olio su tavola
(690x360)
Basilica di
Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venezia
Tiziano (1480/1485-1576)
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Quando i Frari gli commissionarono il capolavoro, nel 1516, Tiziano entra ufficialmente nella galleria dei grandi pittori della Serenissima, e tra i più richiesti per le opere religiose. Grande pala d’altare, questa dell’Assunta, collocata in una degna cornice marmorea, in quello splendido gioiello che è la chiesa francescana dei Frari, che conserva innumerevoli opere d’arte, vero e proprio museo del sacro. Tiziano dipinge e compone un’opera rivoluzionaria, facendo saltare i consueti schemi compositivi della iconografia classica dell’Assunzione. Questa non passa più attraverso la morte o la dormizione della Vergine, transito prettamente terreno, ma viene collocata direttamente nello spazio del divino, con la Vergine che viene trasportata in corpo sopra una nube al cospetto del Dio Padre che l’aspetta a braccia aperte, anticipazione della speranza di tutti gli esseri umani, tra due angeli con i simboli della maestà celeste. Il mondo celeste e ultraterreno è separato dal sottostante mondo terreno dall’intermezzo festoso degli angeli che accompagnano l’ascesa al cielo della Vergine, mentre di sotto gli apostoli agitati e tumultuanti vedono svolgersi sotto i loro occhi il miracoloso evento; e tra gli astanti Pietro di spalle sembra il più colpito, col rosso della veste che l’accomuna all’ardore d’amore della Vergine. I due scomparti superiore e inferiore vengono inoltre distinti dal tono dei colori, sfumati e soavi quelli che fanno riferimento al cielo, più forti e pesanti quelli che si riferiscono alla terra. Ma è superfluo ricordare come in ogni ritratto, in ogni putto, in ogni figura, la maestria psicologica del Tiziano dia il meglio di sé, così come chi guarda il quadro non può distaccare gli occhi da quelli contemplanti della Assunta che fin dall’ingresso nella chiesa ci calamita verso di sé in un magico trasporto visivo. La tela dei francescani oltre alla celebrazione del dogma serviva a sancire la pace col papa che aveva riunito contro Venezia la lega di Cambrai, per strappare alcuni possedimenti alla Serenissima. Così mentre l’Europa veniva divisa e contesa da Francesco I e Carlo V, la nostra povera penisola si apprestava ad essere cuscino dei grandi d’Europa, destino che sembra non abbandonarci mai. |
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