Pensieri

 

IL MIO ZIBALDONE

 

 

Le parole del Giardino Terrestre

 

 

 

Pensieri sulla evoluzione umana

 

  • Il mito di Adamo è la grande simbologia di un tratto della vicenda evoluzionistica del cosmo.
  • Il "brodo primordiale", il "giardino terrestre, il "mare nostrum": tre grandi condensazioni nei bivi cruciali della evoluzione.
  • "…e Dio vide che ciò era buono". Ogni atto creativo termina con queste parole. È il controllo divino della evoluzione?
  • Poi Iddio disse: "Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza" (Genesi, 1,26). Nel prodotto naturale si innesta il poter essere spirituale.
  • “Allora il Signore Iddio formò l’uomo dalla polvere della terra e alitò nelle sue narici un soffio vitale, e l’uomo divenne un essere vivente" (G. 2,7): L’essere, prodotto della natura, nasce alla vita dello spirito.
  • "Tu puoi mangiare liberamente di ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non mangiare, poiché il giorno in cui ne mangiassi tu moriresti" (G. 2,16-17): L’essere naturale non può accedere alla conoscenza etica senza che sia nata in lui la luce dello spirito.
  • "Adamo dette il nome ad ogni animale […], ma per sé non trovò un aiuto somigliante" (G. 2,30): L’uomo edenico (Adamo) si stacca dagli animali, si riconosce diverso, prende coscienza del proprio .
  • "Allora il Signore Dio fece cadere un sonno profondo su Adamo, che si addormentò" (G. 2,21): Il lungo periodo prima che l’essere naturale si svegli ad una nuova vita (salto filogenetico).
  • "E mentre dormiva, Dio prese una delle sue costole […] poi […] formò la donna […]. Questa sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo" (G. 2,21-23): Nel prodotto naturale (Adamo) sorge la realtà psico-intellettiva (Eva).
  • "Allora il serpente disse […] qualora ne mangiaste, si aprirebbero gli occhi vostri" (G. 3,4-5): Il salto filogenetico è legge dell’evoluzione, perciò la natura stessa spinge l’essere, divenuto maturo, al salto evolutivo.
  • "La donna intanto aveva osservato che l’albero era buono a mangiarsi […]. Colse del frutto, ne mangiò e ne dette anche a suo marito" (G. 3,6): La realtà non materiale (psico-intellettiva) determina lo sviluppo della umanità nell'essere uscito dalla evoluzione primaria.
  • "S’avvidero che erano nudi" (G. 3,7): La presa di coscienza da parte dell’essere edenico del proprio status, della propria nudità di realtà umana.
  • La maledizione al serpente ("mangerai la polvere per tutti i giorni della tua vita") è la legge di tutto l’ordine naturale che resta al servizio dell’uomo. Nella evoluzione umana l'essere-uomo si evolve a contatto della materia.
  • "Io porrò inimicizia tra te e la donna, fra la tua discendenza e la sua; essa ti schiaccerà il capo e tu la insidierai al calcagno" (G. 3,15): La lotta della realtà non materiale dell’uomo (bio-psico-intellettiva) con le forze della natura (istinti). L’"uomo" cresce vincendo le forze istintuali, che sono quelle che ne insidiano l'evoluzione verso le conquiste spirituali.
  • "Partorirai i figli nel dolore […] con fatica trarrai da esso il nutrimento per tutta la vita" (G. 16-17): Il difficile parto dello spirito, la lotta per dominare le forze dell’istinto.
  • "Con sudore di tua fronte mangerai il pane, finché ritornerai alla terra da cui sei stato tratto, poiché tu sei polvere e in polvere ritornerai" (G. 3-19): Il difficile cammino dell'uomo e la fine della sua realtà materiale.
  • "…Eva […] fu madre di tutti i viventi" (G 3,20): La realtà psico-intellettiva (Eva) crea la realtà spirituale nell'uomo.
  • L’Atto di Eva è un atto di indipendenza. Evolutivamente "disobbedire" vuol dire uscire dalla obbedienza alla legge del proprio determinismo.
  • L’atto di Eva è un atto che dà inizio alla libertà umana. La vita dell'uomo è una graduale liberazione dal non-essere.
  • "Ecco, l’uomo è divenuto uno di noi, avendo la conoscenza del bene e del male: che non stenda ora la sua mano e non colga dell’albero della vita per mangiarne e berne in eterno" (G. 3,22): Il prodotto della evoluzione primaria (essere bio-psico-intelletto) attraverso la scelta etica (conoscenza del bene e del male) ha la chiave per divenire realtà spirituale e come tale vivere in eterno. Questa realtà deve essere però conquistata nella vita terrera. E deve essere colta con la morte del corpo cioè con la liberazione dalla materia, dalla evoluzione primaria.
  • "Abele fu pastore di greggi e Caino agricoltore" (G. 4,2). La diversità degli uomini: chi è legato alla terra (Caino), chi educa il prodotto della terra (Abele).
  • "Or il Signore gradì Abele e ciò che gli offrì" (G. 4,4). Non sempre gli uomini "crescono" e non sempre il loro lavoro produce "umanità". Come Abele tanta umanità vive secondo le leggi che sono gradite a Dio.
  • "Caino allora si irritò grandemente e la sua faccia si sconvolse" (G. 4,5): L’uomo che è legato alla materia non comprende.
  • "Tu devi dominarlo" (G. G. 4-7): Per creare la realtà spirituale bisogna dominare la materia.
  • "La voce del sangue di tuo fratello grida fino a me" (G. 4-10): terribili sono i delitti contro la realtà umana dell'uomo, che è quella che porta alle costruzioni dello spirito.
  • "Sii tu dunque maledetto e cacciato dalla terra […] sarai errabondo e fuggiasco sulla terra": Chi vive secondo le leggi della materia è nella maledizione e non trova pace. Quest’uomo è sempre alla ricerca di un piacere che non si soddisfa mai.
  • La morte di Abele sta a indicare la difficoltà per gli uomini di vivere secondo le leggi dell'umanità. Difficili furono gli inizi. La stirpe di Caino si diffuse. All’inizio l’umanità fu molto vicina alla sua origine. Poi Adamo ebbe da Eva Set. Il figlio di lui, Enos, "fu il primo ad invocare il nome del Signore" (G. 4,26). Si fa strada fra gli uomini il richiamo metafisico, la voce dell'alito posta da Dio in Adamo.

 

 

Dal Giardino al mondo

 

  • Dal Giardino terrestre Dio trasse l'uomo edenico in grado di divenire a sua immagine, ma questa costruzione è in fieri nel mondo.
  • Il mito del Giardino terrestre fonda la pedagogia come scienza che realizza il Regno di Dio nell’uomo e nella storia.
  • Adamo-Eva, l’uomo edenico, va nel mondo, perché non è possibile il farsi dell’uomo, separato dagli altri e senza il continuo confronto con la materia che ne provoca l'affinamento.
  • L’uomo è auto-trascendenza, è sentire il richiamo metafisico, è andare verso Dio.
  • L’evoluzione umana è conquista di "essere".
  • Il mito del Giardino terrestre ci dice che l’uomo è disposto alla santificazione, anzi questa è il suo compito.
  • Il dolore umano, quello fruttuoso, è una sublime, terribile tensione verso l’Essere, lievito di tutta l’umana vicenda, urlo della trascendenza nella immanenza, parto dello spirito dalla materia, una ferita la cui guarigione indicherebbe la morte dell’uomo, legge essenziale dell’evoluzione umana.
  • Quando soffri considera la forza propulsiva della sofferenza verso il tuo miglioramento.
  • Quando ti controlli e domini le voci del corpo considera che allora vai verso la tua liberazione verso la conquista dell'essere-spirito.
  • L’uomo cammina nella storia portandosi il fardello della sua apertura verso il-di-più-di-essere.
  • L’uomo edenico (Adamo-Eva) all’uscita del Giardino terrestre ha dentro di sé l’alito: è una incarnazione. Esso dà inizio alla storia umana cioè al piano umano della evoluzione.
  • Il compito dell’uomo edenico nel mondo è di conquistare la dimensione spirituale (conquista dell’Essere).
  • Il lavoro di Adamo (tu lavorerai con gran sudore) unito al parto di Eva (tu partorirai con gran dolore) non riguarda solo la conquista personale di dimensioni spirituali sempre maggiori, ma anche l’accesso della storia alla realtà spirituale. L’uomo edenico (Adamo-Eva) è animato dalla tensione di uscire dalla dissomiglianza con l’Essere.
  • L’istinto edenico è: avere paura del non-essere; richiamo metafisico o trascendentale; necessità di partecipare all’Essere; impulso di integrarsi con l’Essere.
  • L’istinto edenico e un organo immateriale tramite il quale si può produrre spiritualità. È il corrispettivo nella evoluzione umana dell’organo del sesso (organo della riproduzione naturale). I due organi sono incompatibili: o l’uno o l’altro. O meglio: quanto più è presente ed agisce l’uno, tanto più è assente l’altro e viceversa.
  • L’istinto edenico è l’organo costruttore del patrimonio spirituale; è il movente supremo che agisce nell’uomo.
  • L’istinto edenico è una forma simbolica: una costruzione del regno dei simboli. In questa forma s’innesta l’infinità del percorso morale.
  • La materia è schiavitù e le sue catene sono tutti gli istinti che chiamiamo vizi.
  • L’evoluzione umana, iniziata con l'uomo edenico, è un porre ordine sugli elementi della natura secondo i fini della realizzazione umana.
  • "Domina e conquista il mondo": Usa il mondo e le sue strutture per il tuo "fine uomo". Con la evoluzione umana il processo di strutturazione è trasferito nell’uomo.
  • Come realtà naturale pensa, o uomo, che siamo condannati a morire, come realtà spirituale siamo condannati a perfezionarci.
  • Nella dimensione spirituale l’uomo “vive”, cioè reca in sé il proprio fine, non è vissuto-da.
  • Nell’animale i programmi sono generali, riguardano la specie; nell’uomo sono particolari, riguardano ciascuno.
  • La struttura del cervello, che è aperta a tutte le determinazioni, ci dice che la struttura umana è dominata dalla universalità (assenza di specializzazioni). Il pensiero umano esiste in questa dimensione. Le forme simboliche sono di questa dimensione.
  • Nelle azioni guidate da Eva (realtà psico-intellettiva) deve esserci il “minimo” di determinismo.
  • L’esperienza religiosa: dimensione di costruzione spirituale.
  • La fede è avvertire l’Essere, è richiamo metafisico. La speranza è aprirsi e attendere. La carità è andare verso l’altro, è maturare nell'attendere. Sono tre modalità dell’uomo edenico che agiscono contemporaneamente e permettono la costruzione spirituale (condizione fondamentale).
  • La Bibbia: la Voce di Dio nelle forme della storia, dai profeti a Cristo ai Santi.
  • È straordinario come ogni forma della Bibbia ci riveli il progetto evolutivo naturale ed umano.
  • Da Adamo a Cristo: dalla spiritualità latente a quella rivelata.
  • La vicenda terrena di Cristo è l’archetipo dello Spirito nell’uomo. La vita di Cristo è una forma simbolica: la partecipazione dell’uomo all’Essere. La Passione di Cristo è forma della sofferenza liberatrice.
  • Sulla croce muore l'uomo edenico.
  • La trasfigurazione di Cristo: esperienza mistica possibile anche all’uomo.
  • La scoperta di Matte Blanco: "l’infinito nell’inconscio dell’uomo" conferma l’alito divino, il richiamo metafisico e l’istinto edenico.
  • L’io di Matte Blanco, che sorge dalla base indistinta del tutto, è l’uomo edenico.
  • Padre: la creazione. Figlio: lo sviluppo. Spirito: il fine.
  • L’antropologia edenica porta alla comprensione dell’uomo in sintonia con il grado di conoscenze moderne.
  • Quanto più il non senso avvolge i comportamenti umani tanto più urgenti si fanno i problemi concernenti la totalità dell’essere.
  • Il richiamo metafisico è l’alimento della vita dello Spirito.
  • Epifania: l’Essere che si mostra all’Uomo.
  • Cacciata dal Giardino Terrestre: salto filogenetico.
  • Amore: andare verso l’alto.
  • Nella vita spirituale l’altro è l’Essere. In essa vige la legge dell’Amore che guida verso l’Altro
  • L’uomo diventa uomo solo in rapporto all’Essere, all’Assoluto, all’Universale, al Divino.
  • I tre gradini della evoluzione dell’Uomo: Umanità: equilibrio di corpo e anima. Spiritualità: vita dello spirito nel corpo. Santità: vittoria dello Spirito sul corpo.
  • Il deserto è il silenzio delle voci chiassose dell’avere nel quale si può cogliere l’essere (unificare l’io all’Essere). Il deserto è l’intimità che libera l’uomo dalla modalità dell’avere.
  • Uomo, tu avverti la positività della tua esistenza solo quando instauri un rapporto con una realtà superiore allora la tua umanità entra in una dimensione superiore.
  • Adamo ed Eva instaurano la bipolarità del rapporto io-tu.
  • Uomo ti chiedi: chi siamo? In Cristo c’è la risposta. Noi siamo realtà spirituale che si determina nel e col corpo, ma che poi per accedere al Regno dello Spirito deve abbandonare il corpo. L’istinto edenico è bisogno di spirituale.
  • La Bibbia è la forma a-priori attraverso la quale si manifesta, conformandosi alla recettività del tempo che l’indaga, l’essenza delle cose. La scienza, che è il tentativo dell’uomo di sistemare nelle sue forme mentali il reale che si fa sempre più profondo quanto più le capacità razionali si affinano, non può essere in opposizione alla Bibbia.
  • Bibbia e Scienza due dimensioni dell’Essere.
  • Se la Bibbia è forma a-priori i racconti vetero-testamentari devono trovare corrispondenza con i prodotti della razionalità moderna.
  • Darwin, Freud, l’antropologia classico cristiana, la dialettica dello spirito sono punti di vista da cui è osservato l’uomo. Darwin analizza Adamo, la parte istintuale dell’uomo, quella che è più vicina al mondo animale. Freud indaga Adamo-Eva prima dell’assunzione del frutto, il cui bisogno di imitare Dio è la voce dell’alito divino. L’antropologia classico-cristiana considera l’uomo edenico dopo l’assunzione del frutto dell’albero della scienza del bene e del male. Nella dialettica della spiritualità moderna c’è l’uomo edenico dinanzi al Giardino terrestre.
  • Il giardino terrestre è un luogo di estrema concentrazione come il brodo primordiale e come un altro luogo di concentrazione, il “mare nostrum” della cività classica.
  • La "fisica degli istinti" di cui parla Görres è la fisica che governa la parte adamica dell’uomo. il modello più basso. 
  • Dei due processi evolutivi, quello naturale e quello umano, il primo è più lento ed immanente per la sua lontananza da Dio, il secondo è diretto dalla trascendenza, che si innesta nella immanenza con un moto dal basso, che unisce i due processi ed eleva la immanenza alla trascendenza, senza che nessuna delle due subisca limitazioni.
  • Con Eva l’uomo adamico giunge allo stato di coscienza, che non è più solo un complesso di istinti, una realtà psichica e razionale in grado di controllare gli istinti, che già non hanno più le leggi della evoluzione precedente.
  • L’uomo edenico è capace di guidare dal di dentro la propria evoluzione, capacità infinita, ma ancora incompleta.
  • Come i modelli metabolici della fisica istintuale sono diversi, secondo le varie specie ma tutti tendenti a rispondere alla grande ascesa evolutiva, così i modelli metabolici spirituali rispondono a diverse possibilità di conquista-di-essere, ma tutti tendono alla grande ascesa della realtà spirituale umana verso il divino.
  • Il processo dialettico della costruzione dell’essere nell’uomo è di tipo hegheliano.
  • C’è il doppio aggancio della trascendenza nella immanenza: quella nell’uomo e quella nella storia.
  • L’uomo nel mondo deve irrorare di trascendenza la immanenza.
  • L’istinto edenico deve essere il nerbo nascosto in ogni singola motivazione dell’uomo.
  • L’uomo adamico, dotato cioè di finitezza e di tutte le strutture della evoluzione precedente, si trasforma in uomo edenico in grado di guidare dal di dentro la propria evoluzione per la quale l’uomo-adamo dovrà lasciare la propria origine ed essere con la sua parte psico-intellettiva (Eva) una sola realtà ("Perciò l’uomo lascerà…" G. II, 24).
  • Tra tutti gli istinti quello sessuale permette, con la procreazione, l’unione tra l’evoluzione naturale e quella umana, ma ne costituisce un discrimine infatti determina la pietrificazione nelle forme evolutive umane o il salto nella evoluzione dello spirito.
  • Noi siamo gli unici esseri viventi ad aver abbandonato il comodo binario che la natura ha dato agli altri suoi figli e a dover affrontare la via ardua della propria realizzazione.

 

Vedi

Per un’antropologia edenica. Ermeneutica del racconto biblico di Adamo ed Eva

 

 

 

 

  • Le forze che avvertiamo in noi, legate alla nostra consistenza primordiale non possono essere né respinte né represse ma possono e debbono essere integrate con quelle della nostra realtà superiore. Così le dicotomie umane si risolvono in unità più ampie. La realizzazione dell'umanità nell'uomo segue questa via, che è diversa dalla sublimazione freudiana e che genera un senso di pienezza, proprio delle conquiste interiori poiché è un possesso idoneo all'uomo. C'è chi chiama queste creazioni delle spirito "auto-realizzazioni" nel senso però di un "trascendimento reale" di un salire in umanità. Un riferimento alla "forma" della creazione biologica, ove il risultato dell'unione dello sperma con l'ovulo non è mai la somma dei due elementi precedenti, può aiutarci a comprendere la creazione della spirito e capire anche che in Natura le strutture si ripetono pur con contenuti e in piani diversi. Questo tipo di realizzazione si coglie nella simbologia del Giardino Terrestre. La condanna unisce Adamo ed Eva in un unico essere, l'uomo edenico. Essa diventa il compito affidato all'uomo, costituito da una realtà fisica (Adamo che deve dominare il corpo) e da una realtà psico-intellettiva (Eva, sorta solo in un secondo momento da Adamo, che deve interagire con le forze istintuali), il compito cioè di realizzare la realtà spirituale, che è appunto il prodotto di quella dicotomia, di cui dicevamo prima. 

 

 

 

 

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