Canti sannicolesi
Minimalia |
Alle querce I
Grandi querce e possenti che il mar ricamate ed al parco fate corona siete nate in un sito selvaggio per anni solinghi tra la sterpaglia giganti, accolto avete pastori e stanchi campestri viatori. Di giardini gradite regine ora siete tra giochi di bimbi e gente che cerca riposo. Dite: “Quale stato vi piace?” - “Il giorno solitario è lontano ora c’è una vita diversa con voi che cercate tra noi qualcosa che altrove non c’è” - .
II
Verdi querce e ramose che il mar coronate, care amiche dei miei lunghi silenzi come me il mare voi amate. Perché? “Esso è vasto e parla di un grande mistero”. |
…
Ad una pianta
Con un seme portato dal vento un dì nel mio giardino nascesti. Ed io: “Com’è il destino che qui t’ha portato proprio ora che sto curando questo posto!”. Da sola crescesti senza affanno più bella ogni anno. S’aprono a sera i fiori amano il buio e il fresco, e la calura li fa chiudere come per paura. Ora sei cresciuta proprio tanto ogni anno allarghi i tuoi confini eppure da noi non hai cura. Bella di notte a te raffiguro il mio pensiero che a caso nasce e prende grandi forme ma a tutti si nasconde.
Nella mente si apre solamente.
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Ad una barca Tra le onde perduta di un mare che all’orizzonte sconfina esile barchetta a me somigli della vita nel mare abbandonata da sgomento schiacciata per troppa grandezza ma che in lui non si confonde.
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Temporale Giace il parco sotto la calura d’un giorno poco ventilato. C’è un paesaggio nei fiumi avviluppato di un’afa che non dà frescura.
Ma da oriente viene il temporale con il vento che sferza ogni cosa poi la pioggia forte e rovinosa dei teneri fiori non si cale.
La scena è subito mutata sul poggio cielo e mar sono una cosa la natura si scatena portentosa in una danza sì movimentata.
Quella furia però tace assai presto il parco torna calmo come prima ma l’aria è fresca e brilla tutto il resto.
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