Sono stato per oltre 10 anni responsabile di
una comunità del rinnovamento carismatico cattolico, qui nella
estrema periferia romana, la favelas dei poveri... e l'esperienza è
stata entusiasmante: l'incontro col Cristo vivo, amico, fratello, sposo,
salvatore... e l'incontro con tanti fratelli e sorelle ...
La profezia che abbiamo vissuto è quella della "comunione"... realizzare
l'unità in un territorio ammalato di solitudine, dove l'isolamento amplifica
i drammi personali e determina la visione del vicino quale nemico da cui
difendersi ...
Bello!... ci siamo inventati di tutto, sotto la
spinta e il fuoco dello spirito... missioni nel mio ospedale e negli ospedali
vicini... il porta a porta con le "preghiere del pianerottolo" a
mettere insieme i vicini di casa riconciliati ....
Comunità fiorente di circa 40 fratelli, altrettanti pastori di comunione (lo
Spirito non lascia nessuno disoccupato...), chiesa viva in cammino che
guarisce ogni babele del proprio vissuto... ricapitolando tutto in Cristo...
È accaduto che in comunità arrivavano tante
situazioni familiari, per così dire "irregolari"... e i miei
"capi" mi dicevano: “caro Mauro, per loro solo seminario di
effusione, ma niente preghiera conclusiva e nessun inserimento nella comunità
degli effusionati”.... “Ma come, protestavo, ci
siamo spesi per costruire l'unità... siamo ora amici e ci sosteniamo... ed
ora dovrei escluderli?
È accaduto che in epoca di guerre insensate, in tempo di teorie quali
"la guerra preventiva", davanti al massacro di interi popoli, già
provati dalla misera... ho introdotto in comunità la lettura di testi di don Milani... "Lettera ai cappellani militari"...
unitamente a brani di Gandhi sulla nonviolenza... dibattiti e discussioni
bellissime, prese di coscienza....
È accaduto che davanti alla negazione eucaristica per gli "irregolari",
in comunità ci siamo letta, studiata e commentata l'esortazione post-sinodale
di Benedetto XVI... esercizio di critica vitale e presa di coscienza...
È accaduto che ci siamo letti uno studio sulle beatitudini di padre Alberto
Maggi... i fratelli sono come rinati, nuovo senso dell'essere
cristiani... e guarigione per molti dal "dolorismo
devozionale" di radiomaria....
Epilogo
...dai miei "capi", sono
stato buttato fuori dalla comunità perchè non più
garante della ortodossia e ortoprassi
comunitaria.... scomunicato...e fatto divieto di rimettere piede, perchè i fratelli mi avrebbero sempre riconosciuto come
"leader" (testuali parole)....
Ho vissuto la devastante esperienza dell'esercizio del potere... lo scandalo
che questo esercita e lo smarrimento e il dolore dei fratelli.... (percosso il pastore, il gregge si disperde...
infatti, la comunità non c'è più)...,
Ora, penso che dobbiamo guarire da qualsiasi logica di potere, dalla
tentazione di escludere...
Il cristianesimo è inclusione, unità dei diversi... corpo
plurimo di Cristo...
E, per quanto mi riguarda, non ho permesso allo scandalo e alla divisione di
vincermi... continuo il mio servizio, da servo inutile, nella caritas... bellezza e nuova primavera....
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