Racconti
Magia di un nome
. Ho dato al mio cagnolino il nome di Mandela, per via del suo pelo bianco e nero pensando al
negro sudafricano che lotta per una pacifica convivenza di bianchi e neri
nella sua terra. Non è un bel cane essendo un bastardo di piccole
dimensioni, pelo poco folto, occhi tondi, i lineamenti del viso sgraziati. Si
fa però voler bene per l'accortezza con cui tratta
tutti noi di casa. Ha scoperto cosa piace ad ognuno e si comporta di
conseguenza. Riesce a capire quando mia madre è
disposta ad accogliere le sue moine oppure ad intuire se mio fratello vuole
fargli qualche dispetto. Non sono però questi modi di Mandela
ma quelli che usa con gli altri animali a farmi considerare come un nome possa stranamente legarsi al comportamento di chi lo
porta. Mandela infatti, a differenza
del cane del mio vicino, che si diverte a catturare lucertole, uccellini
caduti dai nidi, vespe, mosche ed ogni animale che gli viene a tiro con i
quali gioca per lunghe ore portandoli tramortiti di qua e di là, questo mio
cane è un vero amico degli animali. È diventato intimo di un terribile gattone tigrato, terrore di tutto il vicinato, di cui
sopporta con pazienza le angherie ed a cui permette financo
di mangiare nella sua scodella persino quando in
essa c'è il cibo da lui preferito. Lo trovo spesso a rosicchiare con lui il
medesimo osso. Non permette però al
terribile gatto di toccare gli animali che sempre più frequentemente vengono
nel mio giardino a porsi sotto la sua protezione. . |
© www.mimmademaio.com 2002