Leggere le
Scritture
Testi di
Gioacchino La Greca
IL PECCATO
ORIGINALE NON È PRINCIPIO DEL MALE
Cacciata
dei progenitori dall’Eden di Masaccio
Quella del peccato originale è
una dottrina messa in campo dalla teologia, che ha creato e continua a
generare non pochi problemi ai credenti e appartenenti alla Chiesa cattolica.
Vediamo come ne parla un teologo di chiara fama come don Carlo Molari, nelle
riviste nn 22 e 23 di “Rocca” della
Cittadella editrice. Il decreto Unitatis Redintegratio stabilisce: “La fede
cattolica deve essere spiegata con più profondità ed esattezza, con quel modo
di esposizione e di espressioni che possa essere compreso bene anche dai
fratelli separati. Inoltre nel dialogo ecumenico i teologi cattolici,
restando fedeli alla Dottrina della Chiesa, nell'investigare coi fratelli
separati i divini misteri, devono procedere con amore della verità, carità,
umiltà. Nel mettere a confronto le dottrine si ricordino che esiste un ordine
o gerarchia delle verità della dottrina cattolica, essendo diverso il loro
nesso col fondamento della fede cristiana”. Bisogna dunque procedere a una
sempre nuova fioritura di linguaggi adeguati alla storia e alla cultura in
cui si opera nella diffusione del messaggio evangelico, così come è sempre
stato fin dal primo sorgere delle comunità cristiane. “Di fatto questo sta
avvenendo nella Chiesa anche se non sempre in modo consapevole e coerente. Un
esempio chiaro di questo processo è la dottrina del peccato originale […] Nel
luglio del 1966 nella casa dei Verbiti di Nepi si è svolto un Simposio su questo tema. Era stato
suggerito dalla Congregazione della dottrina delle fede, preoccupata dalle
varie ipotesi che i teologi stavano proponendo in merito”. Paolo VI volle
parlare ai teologi per indirizzare le loro riflessioni e ricordò che lo
schema preparato non aveva fatto parte delle decisioni conciliari, ma precisò
‘che con formulazioni più brevi e in occasione di altre Costituzioni, la
dottrina del peccato originale è stata riaffermata nel Concilio Vaticano II
specialmente in connessione con l'argomento principale del medesimo che è
stato il mistero della chiesa’. Il papa ribadiva
che tale dottrina era già ampiamente dichiarata e definita, per cui il
Concilio non ha fatto altro che affermarla e applicarla secondo le esigenze pastorali’. “Paolo VI il 30 giugno del 1968 proclamò il
Credo Conciliare in cui era ripetuta la dottrina tradizionale: «Noi crediamo
che in Adamo tutti hanno peccato»” per cui tale colpa originaria ha fatto
cadere la natura umana in uno stato che non è più quello originario dei
progenitori santi e giusti, in cui non era il male e la morte. E tale stato
viene trasmesso a tutti gli uomini “ed è in tal senso che ciascun uomo nasce
nel peccato”. “Noi dunque professiamo col Concilio di Trento che il Peccato
originale viene trasmesso con la natura umana non per imitazione, ma per
propagazione e che esso pertanto è proprio a ciascuno”. Dice Molari che la
difficoltà principale non consiste nell'accettare l'incidenza delle scelte
negative della vita che vengono ad accumularsi come fardello alle generazioni
future, quanto nella convinzione che l'uomo sia nato perfetto, con qualità
straordinarie, e che non fosse soggetto alla morte. La morte entrata col
peccato non è certo la morte fisica, quanto la seconda morte, la possibilità
del distacco da Dio, fonte di vita. “La verità fondamentale della dottrina è
quindi che nella storia il male accompagna l'origine di ogni uomo, mentre la
supposta perfezione originaria di Adamo con la conseguente immortalità e
l'attribuzione automatica della condizione di peccato a tutti i discendenti
sarebbero due rivestimenti culturali provvisori”. “Dobbiamo dare per scontato
che una dottrina fondata su racconti cosi remoti come Genesi e Romani 5 di
Paolo, contengano rivestimenti culturali oggi improponibili e che la chiesa
si trovi nella necessità di presentare, difendere, illustrare le verità della
fede divina con concetti e “parole più comprensibili alle menti formate alla
odierna cultura filosofica e scientifica”; Paolo VI 1966 a Nepi. Questa è un’esigenza impellente
per i molti credenti che hanno assunto e utilizzano il modello evolutivo ....
al contrario del Catechismo. “Il nucleo fondamentale della dottrina del P. O.
è molto chiaro: ogni generazione trasmette la vita alle generazioni
successive con inquinamenti causati dalle scelte negative che essa ha
compiuto nella sua storia. Le scelte negative dipendono dai limiti della
condizione iniziale che implica ignoranza, comporta suggestioni illusorie
dalle quali conseguono facili idolatrie. Ciò è accaduto fin dai primi passi
del genere umano” fino ad ora, sempre. Se non ci fossero gruppi di persone
che agiscono per il bene e la giustizia bilanciando queste spinte negative,
il genere umano sarebbe destinato alla totale estinzione. Per questo la
comunità ecclesiale si impegna a contrastare le dinamiche del male e favorire
le dinamiche della vita esercitando misericordia e lo sviluppo di nuove
fioriture di vita. “Il Battesimo costituisce il gesto simbolico comunitario
con cui la chiesa esprime questo impegno ad ogni nascita e conversione […]
rappresenta infatti la decisione della comunità di testimoniare l'amore di
Dio. La chiesa infatti è convinta che il Bene cioè Dio è più potente del
Male, che in quanto tale non esiste in sé, ma è solo carenza del bene
possibile o necessario. Siamo insufficienti a noi stessi, bisogniamo di
tutto, il presente serve solo al domani, alla nostra crescita, non possiamo
fermarci, cosi come non possiamo respirare una sola volta per tutta la
giornata, accumuliamo soldi e non ci bastano mai, né possiamo mangiare una
sola volta per tutta la vita. “L’amore degli altri ci riempie un giorno e il
giorno dopo ne cerchiamo ancora”. Si potrebbe descrivere il fascino delle
creature come una promessa che non si realizza mai a pieno, che suscitano
tensioni verso qualcosa che supera la capacità di offerta. Questa
insufficienza creaturale non è altro che il
riflesso di un bene trascendente. “Questa dinamica illusoria che genera
idolatria è descritta molto bene in Genesi nel racconto della caduta
originaria. Narrano le scritture che Eva a discapito di una presunta
inesistente perfezione originaria, cade vittima di quelle tre dinamiche del
male che Giovanni descrive come: concupiscenza della carne, bramosia degli
occhi, arroganza della vita (1 Gio, 2,16)”. Sono le
tre spinte istintive del possesso, del piacere, del potere, che ancora oggi
costituiscono lo stimolo illusorio di molte decisioni umane e inducono
ingannevoli idolatrie. Il nucleo centrale della dottrina del P. O. ci è
pervenuto con rivestimenti culturali oggi improponibili. Leggere quelle
narrazioni come fossero eventi storici e fatti accaduti è da insensati. Anche
la lettera di Paolo, Romani 5, mira a mettere in luce l'opera di salvezza di
Gesù, più che il peccato di Adamo, mettendo in luce l'inferiorità del primo
rispetto a Cristo, poiché dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia. Non
dovremmo mai trattare del peccato di Adamo staccandolo dall'opera salvifica
di Cristo. “Non sono quindi i testi biblici ad offrire difficoltà, quanto gli
sviluppi teologici che tale dottrina ha avuto lungo i secoli”. In particolare
due sono gli elementi improponibili: lo stato di perfezione originaria
perduta, e la imputazione della colpa di Adamo ed Eva a tutta l’umanità.
L'umanità primitiva secondo i manuali teologici del 1900 era dotata di
integrità o mancanza di concupiscenza, era dotata di scienza infusa, dotata
di impassibilità, cioè assenza di dolore e fatica, e di immortalità. Nella
prospettiva evolutiva tale modo di pensare è improponibile. D'altra parte
questo stato di perfezione non ha alcun fondamento biblico, mentre è vero che
nella storia tutti hanno peccato. Dice Molari: “Sorprende la
resistenza che molti ancora hanno a modificare la presentazione della
dottrina cristiana sapendo che la fede salvifica non è la nostra adesione a
supposte verità di fede ma l'abbandono fiducioso in Dio, cosi da accogliere
la sua grazia e crescere come figli suoi. La dottrina pur necessaria rimarrà
sempre sottoposta ai limiti dei modelli culturali. È una ricerca continua”. |
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Immagine:
https://it.wikipedia.org/wiki/Cacciata_dei_progenitori_dall%27Eden